Camminiamo.
(anche ammesso che riesca a non aver paura di essere felice, non posso non averne di qualcuno che ne ha a sua volta)
Le cose si muovono intorno a noi ma io non me ne accorgo.
(in fondo, potremmo essere ovunque e niente cambierebbe)
Ridendo, ti dico cose di una tristezza inaudita.
(ognuno di noi è distratto da un pensiero che scavalca il momento presente)
Tu invece piangi. Ed io non sono sorpreso.
(la capacita' di stupirsi presuppone il credere in qualcosa)
Una volta a casa, non posso fare altro che cercarti.
(il contatto fisico mi rammenta la distanza)
Il giorno dopo camminiamo ancora nel vento.
(gli occhi stanchi ma non stanchi di cercarsi)
L'aria è limpida, la luce è serena su quella piccola piazza in cima alla collina.
(da quel punto e' così facile guardare altrove)
Sorrido. Sorridi. Ti faccio un cenno e ci avviamo.
(anche se entrambi fingiamo di non accorgerci di lui, il nostro compagno di viaggio è sempre con noi)
Io, te ed il tempo.
mercoledì 16 aprile 2008
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