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giovedì 21 febbraio 2008

un Signor fallito

Non ho mai preso in considerazione l'ipotesi di non fallire.

Fin da piccolo avevo ben chiaro il mio percorso. Magari non sapevo quali studi intraprendere (ed infatti non li ho poi proseguiti, fermandomi dopo il liceo ed iscrivedomi a Scienze della Rassegnazione), né che mestiere avrei voluto provare a fare.

Ma ero sicuro del risultato finale che avrei ottenuto.

Avrei fallito.

Il punto è che ero altrettanto determinato a non fallire in modo mediocre.

Volevo, e voglio tuttora, essere ricordato come un fallito di classe.

Il mio obiettivo è di collezionare dei veri e propri textbook failures (ho provato a rendere quest'espressione in italiano, ma ho fallito).

Insomma, fallire sì, ma con stile.

Questo blog vuole essere un bollettino, il più possibile aggiornato, sullo stato dei miei fallimenti.

Per questo mi è sembrato opportuno chiamarlo come il ritornello di quella canzone che dice I just dropped in to see what condition my condition was in.

Può darsi che non c'entri una fava. Ma tanto il blog è mio e decido tutto io.
Quindi se io dico che c'entra, c'entra.

1 commento:

Unknown ha detto...

Spero si renda conto che mi si è cacciato in un paradosso. Come suo solito, mi è in quel cul de sac che le piace tanto (il cul dico, se proprio quello del buon bag sono affari suoi...).

Lei vuole raccogliere in questo blog i suoi fallimenti, dimostrare di essere un fallito. Bene, per dimostrare con questo blog di essere un fallito,dovrebbe non riuscirci: quindi dimostrare di essere un fallito sarà prova schiacciante del Suo non esserlo. Inoltre, se invece non riuscirà a dimosrarlo, fallendo il target del blog, sarà affermazione intrinseca del fatto che Lei non è un fallito.

Si vergogni! neanche un fallito riesce ad essere. Che fallito.