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mercoledì 30 luglio 2008

quando un soffio di vento ti stende a terra

A volte ti capita di sentirti saldo sulle gambe.
Ti sembra di avere camminato tanto, su percorsi anche difficili. Faticosi.
Ti sembra di aver continuato a camminare controvento.
E per questo ti senti le gambe stanche, dure.
Ma salde.
Ti dici, mi hanno portato fino a qui, se le sento dure e mi fanno male vuol dire che le ho fatte andare. Che stanno diventando forti.
Ti danno persino il tempo di guardarti intorno, e vedere che intorno e' bello.
Non sei piu' concentrato solo sul dolore dei muscoli sforzati.
Ti guardi anche alle spalle, e vedi che di strada ne hai fatta, e quello che hai visto ti piace, dopotutto.
E cosi' puoi guardare alla strada che rimane e pensare che forse sara' ancora piu' bella, e che allo stesso tempo ne manca meno, e che il traguardo non e' piu' cosi' lontano.

A volte pensi tutte queste cose, e per un attimo la stanchezza non la senti quasi piu'.

Poi, all'improvviso, arriva un soffio di vento, quasi impercettibile.

E ti ritrovi per terra.

lunedì 21 luglio 2008

Attiviamoci

Cioè, veramente, che blog.

Per favore, raccogliete un po' di firme per chiuderlo.

Si, lo so che siete in 3.

Vabbé, facciamo che bastano 2 firme.

Speditele in busta sigillata a:

Branding Walsh
Nuova Zelandia.

venerdì 11 luglio 2008

60 seconds challenge

Dopo una mattinata di interessanti ricerche su temi di primaria importanza come la sostenibilita’, la standardizzazione culturale ad opera dei brand globali, nonche’ sui danni provocati dalle corporation al sistema economico mondiale, ho sentito il bisogno di uscire dall’ufficio e procurarmi un bacon cheesburger ed un quarter pounder da McDonald’s.

Avvicinandomi al bancone, noto un cronometro di fianco al registratore di cassa, ed un’insegna che dice “60 seconds challenge”.
In pratica, se dal momento in cui i soldi passano dalle tue mani a quelle della cassiera a quello in cui nelle tue mani viene posato un fagotto di carne geneticamente modificata e chimicamente insaporita passano piu’ di 60 secondi, hai diritto ad un Big Mac gratuito.

Di fianco alla cassiera asiatica, in un angolo, siede imperturbabile la Signora Che Controlla, colei che e’ responsabile dell’efficienza dei cassieri e, un brivido mi corre lungo la schiena, del loro eventuale castigo.

Tocca a me. Inizia la sfida.

Premo start sul cronometro e vengo investito dal fuoco di fila delle domande.

PICCOLO O GRANDE!
...ehm... piccolo...
MANGI QUI O PORTI VIA!
Via!
DA BERE COCA?!?
s-si... si! SI!
DA QUANTO NON SCOPI?!?
...
ehm, no, forse questa l’ho solo immaginata (ma non e’ che ci pensi tanto eh)

Quando rispondo all’ultima domanda la ragazza asiatica scompare, per riapparire in un tempo insensatamente breve con in mano un sacchetto.

Guardo il cronometro. Sono passati 18 secondi.

Mentre prendo il fagotto che l’ansante ma soddisfatta ragazza asiatica mi porge, ho la certezza che, se per qualche motivo il panino non fosse arrivato in tempo, la Signora Che Controlla le avrebbe porto un coltello da macellaio e lei si sarebbe mozzata una mano porgendomela sorridente tra due fette di pane.

giovedì 10 luglio 2008

Future of the future

Oggi mi sono accorto che tutte le opzioni per il mio futuro finiscono con -ente.

- consulente
- dipendente
- deficiente
- niente


(mi sembra del tutto pleonastico sottolineare che sono elencate in ordine crescente di probabilita')