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lunedì 21 aprile 2008

A chi dice che sono incostante

Io sono un mostro di costanza.

Un raro esempio di perseveranza.

Basti osservare la micidiale continuità con cui nella mia vita non ho avuto voglia di fare nulla.

E tuttavia le mie giornate sono spesso dense di impegni e brulicanti di attività.

Oggi, per esempio, ho:

- cercato su internet le caratteristiche dei profilattici durex pianificazione familiare (PIANIFICAZIONE FAMILIARE?!? Ma che cazzo vuol dire?!? Si tratta forse di una confezione di gondoni bucati? Una confezione di gondoni vuota?), non trovandole, e di conseguenza...

- elaborato svariate teorie sul significato del nome pianificazione familiare per una scatola di gondoni.

- cercato su internet il participio passato del verbo prudere, trovando conferma ai miei sospetti sul fatto che non esiste (il verbo prudere è infatti difettivo, il che mi ha suggerito inquietanti analogie con il sottoscritto...).

- cercato su internet la differenza tra fiorista e fioraio, non trovandola, e di conseguenza non elaborando nessuna teoria a proposito, avendo realizzato che non me ne frega un cazzo.

- realizzato, per associazione di idee, che alla fine non me ne frega un cazzo praticamente di nulla (escluse pochissime cose)

- aggiornato il mio elenco quotidiano di cose da fare e non fatte e di incombenze in scadenza e destinate a scadere.

- vagato ulteriormente su internet con questa sensazione di profonda inquietudine appollaiata sulla spalla, fino a che mi sono imbattuto nell'ultimo post del blog di chinaski, intitolato avere lo sbocco per il futuro.

Ecco.

Ecco il naturale, scontato, inevitabile epilogo di una mia giornata tipo.

Vado a vomitare.




mercoledì 16 aprile 2008

Io, te ed il tempo

Camminiamo.

(anche ammesso che riesca a non aver paura di essere felice, non posso non averne di qualcuno che ne ha a sua volta)

Le cose si muovono intorno a noi ma io non me ne accorgo.

(in fondo, potremmo essere ovunque e niente cambierebbe)

Ridendo, ti dico cose di una tristezza inaudita.

(ognuno di noi è distratto da un pensiero che scavalca il momento presente)

Tu invece piangi. Ed io non sono sorpreso.

(la capacita' di stupirsi presuppone il credere in qualcosa)

Una volta a casa, non posso fare altro che cercarti.

(il contatto fisico mi rammenta la distanza)

Il giorno dopo camminiamo ancora nel vento.

(gli occhi stanchi ma non stanchi di cercarsi)

L'aria è limpida, la luce è serena su quella piccola piazza in cima alla collina.

(da quel punto e' così facile guardare altrove)

Sorrido. Sorridi. Ti faccio un cenno e ci avviamo.

(anche se entrambi fingiamo di non accorgerci di lui, il nostro compagno di viaggio è sempre con noi)

Io, te ed il tempo.

martedì 15 aprile 2008

venerdì 11 aprile 2008

95 Ashfield Street, Tortona, New Zealand

In quanto primo post scritto interamente dall'estero, il seguente testo sara' privo di accenti, causa manifesta inadeguatezza delle tastiere inglesi.



La mia casa occupa tre piani di una palazzina di mattoni rossi, al numero 95 di Ashfield Street, nel quartiere di Whitechapel a Tortona, insignificante cittadina dell'Isola Nord della Nuova Zelanda.

Whitechapel e' nota ai piu' per essere il quartiere di Jack the Ripper, noto qui a Tortona come Jack lo Squartatore.

Infatti, non troppo distante da casa mia, c'e' questa Montague Street che se non sbaglio era proprio la via dove il vecchio Jack usava bazzicare.

Una volta poi ero in giro con Monica da queste parti, ma prima che ci venissi ad abitare, e lei mi ha portato in un pub dall'apparenza oscura, con le pareti piastrellate e grossi divani avvolti nella penombra. Mi ha detto che era il pub di Jack lo Squartatore.

Poi quella sera abbiamo limonato.

Ma piu' avanti nella serata.



Comunque, insomma, questa nuova sistemazione mi sta creando problemi di ambientamento.

Alla fine non e' facile abitare in tre posti contemporaneamente.

Specialmente se la mia presenza non ha senso in nessuno dei tre.

Perche' se tale presenza fosse giustificata da una qualche utilita', se avesse un effetto tangibile e misurabile sul mondo esterno, a quel punto avrebbe un senso.

Invece io abito in 'sto posto, a Whitechapel, Tortona 15057, New Zealand ma potrei abitare da qualsiasi altra parte che sarebbe lo stesso.

Cosi' mi trovo a chiedermi che senso hanno i padroni di casa musulmani che mi fanno usare una pentola diversa per cuocere i tortelli al prosciutto altrimenti se uso la loro vanno all'inferno (ma io poi li ho scolati nel loro scolapasta hahahaha), o le serate passate a calpestare asfalto a caso in umidi sobborghi in attesa che il tempo passasse ed i miei pensieri lo seguissero, o le facce stantie degli indiani nei minimarket (non esiste un minimarket senza indiano. Un indiano senza minimarket forse si), bidimensionali come ritagli di giornale sotto quella luce al neon sempre uguale come la loro espressione.

Cosi' mi chiedo cosa ci sono venuto a fare qui in Nuova Zelanda, che neanche mi pagano per lavorare, ma soprattutto visto che sono arrivato gia' col desiderio di tornare.

Non si va in un posto come la Nuova Zelanda pensando gia' al ritorno. E' un controsenso. Uno dei miei.
Come tutti quegli aerei che ho preso desiderando di perderli. Ma pensando che se li avessi persi avrei desiderato di averli presi.
Come tutte le volte in cui ho maledetto casa mia per poi sentirne la mancanza appena uscivo sul pianerottolo.

Come abitare al 95 di Ashfield Street, Tortona, New Zealand

giovedì 10 aprile 2008

martedì 1 aprile 2008

La fine del mondo.

Riporto il seguente commento rilasciato da tale seipuntotrentasette nell'ultimo post.


Sono un pochino emozionato nel dare a tutti i lettori di questo weblog un'informazione.

Magari lo sapete già, cari piccoli amici di italia uno, ma a maggio finisce tutto.

Tutto.

Quindi fate quel che dovete fare.

http://it.wikipedia.org/wiki/Large_Hadron_Collider#RischiOrdigno-fine-di-mondo!

(Ndr: cazzo, ma allora vedi che sto Angeli e Demoni di Dan Brown era veramente un gran libro.
Ed io che pensavo fosse una veva mevda).

Gli schieramenti sembran essere manicheamente divisi in due fazioni: chi pensa che succeda e chi no.
Vi è, a onor del vero, un'esigua minoranza, corrispondente al sottoscritto, che crede che succeda nel modo peggiore. (ventata di chiaro ottimismo cubano).

Nel frattempo pensiamo a chi votare.

Ah dimenticavo, "Non è un paese per vecchi" fa schifo (Sempre ndr: cazzo, ma allora vedi che sto film faceva veramente cagare? Ed io che mi sentivo in dovere di dire che è una figata).

Enjoy.


Beh, per quanto mi riguarda fa poca differenza.

Per me a maggio finisce tutto comunque.