Io non sono nato per essere un ingranaggio.
Non sono nato per fare un passo alla volta. Né per essere guidato su una strada già frequentata.
La mia vita non dev'essere come la riga sull'asfalto dell'autostrada (biancogrigiobiancogrigiobianco).
La mia vita dev'essere una strada di campagna, pietrosa, polverosa e incolta, tutta curve, fossi e gobbe.
Ora gira angusta, ti chiude lo sguardo dietro ad un colle erboso. Ora si spalanca verso una vallata arrugginita dal sole del tramonto, tuffandosi folle per ripidi declivi, poi salendo stanca, tra faticosi tornanti.
E procede così, tra muri d'erba e sconfinati orizzonti, vivendo delle storie che raccontano il sole, le nuvole ed il vento.
Finché, ad un certo momento, l'aria si fa diversa e, tremolante nel vuoto, cade la neve.
mercoledì 11 giugno 2008
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2 commenti:
Ma, senti, il quadernetto te lo sei portato dietro?
no. l'ho regalato a marco picchi.
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