Posto strano, questa Nuova Zelandia.
Stanotte l'ho passata seduto sul davanzale con la canna da pesca fuori dalla finestra.
Non sono riuscito a prendere nemmeno un maori.
Forse devo provare a traino.
martedì 27 maggio 2008
sabato 24 maggio 2008
Allday yearning, ovvero dell'onnipotenza del desiderio
Mi sento come uno di quei bambini capricciosi che non si rassegnano a non ottenere quello che vogliono.
L'evidenza del fatto che non posso avere la cosa che voglio non influisce minimamente sulla mia pretesa di averla.
Continuo a pensarci, ad insistere, e siccome non c'è nessuno qui con me col quale posso insistere, insisto con me stesso.
Non riesco a farmene una ragione.
In questi casi si dice sempre che è una questione di tempo, che poi passa.
Beh, a me non passa.
Non mi passa per niente, anzi, aumenta.
Aumenta, cazzo.
L'evidenza del fatto che non posso avere la cosa che voglio non influisce minimamente sulla mia pretesa di averla.
Continuo a pensarci, ad insistere, e siccome non c'è nessuno qui con me col quale posso insistere, insisto con me stesso.
Non riesco a farmene una ragione.
In questi casi si dice sempre che è una questione di tempo, che poi passa.
Beh, a me non passa.
Non mi passa per niente, anzi, aumenta.
Aumenta, cazzo.
venerdì 16 maggio 2008
L'inutile post del viaggiatore
Scrivo dalla sala d’aspetto dell’aeroporto di Sydney, l’ultimo aereo, quello che mi porterà (almeno nelle intenzioni del pilota) ad auckland, parte tra meno di un’ora.
Fondamentalmente ho scritto questo post per dire questo.
Ho sempre pensato che scrivere dagli areoporti alcuni frettolosi appunti di viaggio fosse una cosa figa. Molto viaggio-avventura.
Quindi l’ho fatto anch’io.
Per il resto, non ho un cazzo da dire.
E’ anche vero che ogni persona normale in procinto di partire per un viaggio come questo scriverebbe quantomeno un post di commiato sul suo blog, o comunque qualcosa che segni il passaggio.
Io non l’ho fatto, tanto per cambiare.
Così ho pensato di scriverne uno durante il passaggio.
E faccio ancora di più, mi riprometto blandamente (non bisogna mai pretendere troppo) di essere piuttosto sollecito nel documentare l’inizio e l’evoluzione di questa esperienza agli antipodi.
A proposito di antipodi, adesso che ci penso non sono ancora andato al cesso a vedere l’acqua dello sciacquone che gira al contrario.
Vado subito.
Fondamentalmente ho scritto questo post per dire questo.
Ho sempre pensato che scrivere dagli areoporti alcuni frettolosi appunti di viaggio fosse una cosa figa. Molto viaggio-avventura.
Quindi l’ho fatto anch’io.
Per il resto, non ho un cazzo da dire.
E’ anche vero che ogni persona normale in procinto di partire per un viaggio come questo scriverebbe quantomeno un post di commiato sul suo blog, o comunque qualcosa che segni il passaggio.
Io non l’ho fatto, tanto per cambiare.
Così ho pensato di scriverne uno durante il passaggio.
E faccio ancora di più, mi riprometto blandamente (non bisogna mai pretendere troppo) di essere piuttosto sollecito nel documentare l’inizio e l’evoluzione di questa esperienza agli antipodi.
A proposito di antipodi, adesso che ci penso non sono ancora andato al cesso a vedere l’acqua dello sciacquone che gira al contrario.
Vado subito.
mercoledì 7 maggio 2008
Dai, ditemi dove devo sorridere...
Oggi ricevo un telegramma
dal tono più allarmato di una strillettera di harry potter.
Viene dalla cartasì.
Mi dice di chiamare il servizio sicurezza carte.
Il termine urgente è presente in 4 parole su 5.
Vabbuò.
Chiamo.
Mi dicono che devono bloccarmi la carta perché il mio n di carta è corrotto.
Corrotto.
Come i nostri politici.
Adesso io dico
non ci credo più.
Non credo più al caso.
Non può essere un caso che queste cose mi capitino sempre in questi momenti.
Dai, ditemi dov'è
che devo sorridere.
Lì?
dal tono più allarmato di una strillettera di harry potter.
Viene dalla cartasì.
Mi dice di chiamare il servizio sicurezza carte.
Il termine urgente è presente in 4 parole su 5.
Vabbuò.
Chiamo.
Mi dicono che devono bloccarmi la carta perché il mio n di carta è corrotto.
Corrotto.
Come i nostri politici.
Adesso io dico
non ci credo più.
Non credo più al caso.
Non può essere un caso che queste cose mi capitino sempre in questi momenti.
Dai, ditemi dov'è
che devo sorridere.
Lì?
domenica 4 maggio 2008
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